Sei giunto nel caldo cielo di luglio
ed hai portato parole scagliate come promesse,
lance a fendermi il petto,
grasse e tonde
da rotolarmi addosso
nel tramonto esatto
della pudica decenza.
Sei giunto come corpo sconosciuto
sui tuoi cavalli grigi,
e con te ho cavalcato il rovente asfalto
nella città dei giganti,
moltitudini di istanti trafitti dal vento,
stringendoti al petto.
Sei giunto con un cesto gentile
colmo di intenzioni feroci,
a dirmi : è adesso che devi andare
spendi il sangue che hai nel cuore,
vivi, gioca, improvvisa e ridi
questo è il momento per cominciare.
Sei giunto da dove la città si perde
a recidere occhi azzurri nati in agosto
falciando intenzioni parlando di “noi”,
qualcosa varrebbe la pena…
forse,
lasciarmi nell’ombra
a sopravvivere.
emi
Photo ⓒEmi Curatolo
María de Montserrat Viviana Concepción Caballé
Almirena nel Rinaldo di Georg Friedrich Händel
Lascia ch’io pianga
mia cruda sorte,
e che sospiri
la libertà.
Il duolo infranga
queste ritorte
de’ miei martiri
sol per pietà.